Un'altra lezione. La Cimberio Varese resta sempre di un altro pianeta rispetto all'Olimpia: dopo il ko dell'andata, la bruciante eliminazione in Coppa Italia, arriva una sconfitta ancora più pesante delle precedenti (95-81). Milano resta in partita per tre minuti, poi non c'è storia a Masnago, con la squadra di Vitucci padrona del campo, in attacco ed in difesa. Solo Langford ci prova, qualche lampo di Bremer, gli altri sono in balia degli avversari.
Sembra iniziare bene la squadra biancorossa, con il n° 23 molto attivo in attacco, ma è solo un fuoco di paglia: la battaglia dei Green è vinta dal varesino Mike ed i padroni di casa iniziano a macinare. L'EA7 concede troppi rimbalzi offensivi, Banks piazza un paio di triple dall'arco ed è già tempo di difficoltà per gli uomini di Scariolo, sotto in doppia cifra (25-12 all'8'). Con Bremer in cabina di regia va un po' meglio, arriva un parziale positivo, fino al -7.
La rimonta si ferma lì, con tre errori consecutivi in attacco, poi è buio totale. Senza Langford, con quattro falli a metà secondo quarto, dopo un tecnico per proteste, l'attacco va in panne, mentre la difesa è drammatica, con Dunston ed Ere a banchettare. Si arriva rapidamente al -15, poi -20, fino all'azione simbolo del confronto: due secondi dall'intervallo lungo, Gentile rimette nelle mani di De Nicolao, che segna da 10 metri il canestro del +24 (59-35 al 20').
Il derby è già finito e la ripresa è solo una lunghissima agonia, perché Milano non riesce a mai a spaventare i padroni di casa, che controllano senza fare nessuna fatica, regalando anche spettacolo all'entusiasta pubblico del PalaWhirpool. Mentre la curva biancorossa se ne va a 6' dalla fine. Ora serve davvero fare una professione di fede, per pensare che questa squadra possa magicamente cambiare tutto nei playoff e rispettare i pronostici di inizio stagione.
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